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Sullo sfondo di una Trieste essa stessa protagonista, Fabio Bozza costruisce un romanzo che parla di vite al limite, spesso distrutte, quasi sempre alla ricerca - inconsapevole il più delle volte - di un senso in un mondo che sembra essere fin troppo crudele e minaccioso. Luca è un ragazzo apparentemente come tanti, chiuso in una solitudine che si confonde nel trambusto di una vita frenetica: si arrangia a vivere, più che vivere veramente... arrotonda il lavoro di posteggiatore spacciando droga, finché un giorno una sua "cliente" muore, apparentemente per overdose. Da quel momento, qualcosa cambia irrimediabilmente dentro di lui e la ricerca della verità si accompagna alla sua personale crescita umana. Un romanzo a tratti crudo ma di una bellezza rara: una scrittura che vi coinvolgerà e vi farà amare i suoi sbandati protagonisti, per la loro grande, in definitiva, umanità.